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TORINO - L'Inter e il nuovo stadio, presente e futuro vanno a braccetto in casa bianconera. «Ecco la casa di tutti gli juventini, spero che questa serata aiuti i giovani a calarsi nella nostra leggenda e la squadra a fare bene contro i nerazzurri». Giovanni Cobolli Gigli non sta nella pelle. E' in fibrillazione come un bambino al primo giorno di scuola. Perché per la Juventus di questo si tratta.
E' l'inizio di una nuova era, è il giorno del nuovo «Delle Alpi», presentato ieri sera presso l’auditorium Giovanni Agnelli del centro Lingotto di Torino, sotto gli occhi interessati di Galliani («Anche noi sogniamo un impianto tutto nostro») e Lotito («Vogliamo costruirci lo stadio, vedrete ci riusciremo»), ospiti d'eccezione, ma «amici veri» come li ha chiamati il presidente, ma anche di Matarrese («Il campionato stadio lo ha vinto la Juventus, la Lega apprezza questa grandiosa iniziativa»), Abete («Lo sforzo della Juventus è un'alba importante, è un passaggio fondamentale nella storia recente») e Pancalli («E' il primo passo verso un futuro diverso per il calcio italiano»), le massime autorità del mondo del calcio e dello sport, arrivati nel capoluogo piemontese per rendere omaggio al progetto faraonico della Juventus.
Perché trattasi di una struttura da 40.200 posti griffata Giugiaro e Pininfarina, rigorosamente design made in Italy, interamente di proprietà di Madama, senza pista d'atletica (meno di 9 metri fra la prima fila e il campo), piena zeppa di centri commerciali (34 mila metri quadrati), praticamente una cittadella sportiva a dimensione familiare, da vivere 7 giorni su 7, che aprirà i battenti nel 2011.
Trattasi quindi di una primizia in Italia, di uno stadio all'inglese per intenderci, come quello dell'Arsenal, un progetto da 100 milioni di euro, realizzato grazie alla collaborazione di SportFive, società leader mondiale nel marketing sportivo. L'a.d. francese Blanc lo ha definito «un asset fondamentale» un progetto «sostenibile nel tempo, che non pregiudicherà le risorse economiche per la campagna acquisti».
In platea anche Boniperti e John Elkann, che ha preso la parola, consegnando nelle mani di Del Piero («Ancora una volta questa società ha dimostrato di essere la numero uno») un pallone simbolico: «Questo vuole essere un simbolo del passato del calcio e della Juventus, ma anche uno stimolo per il futuro».
Al settimo cielo anche Cobolli Gigli: «La Juventus è la prima società in Italia che avrà uno stadio tutto suo e questo è un motivo di grande orgoglio. Ma anche un'opportunità importante per la società di diversificare i propri ricavi e per trovare così nuove fonti da poter investire in futuro».
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Presentato Progetto Nuovo Stadio, Foto, Video e interviste, sarà pronto nel 2011
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